Chiesa San Antonio Abate

La Chiesa di Sant'Antonio si trova nel centro abitato della parte bassa del paese e fù costruita come luogo di culto nel 1409, cio' viene attestato da una bolla di indizione di Frà Bonaventura Secucio datata 23 luglio 1617 si ha riscontro nella campana maggiore che riporta la data di fusione, incisa sul bronzo e cioè 1952. Nel 1743 risulta essere Chiesa sacramentale coauditrice mentre nel 1800 succursale della Chiesa Madre. Nei documenti la troviamo denominata con il titolo di S.Antonio Lo Novo. L'estrema semplicità di questa chiesa ne fa un monumento unico per importarza storico-artistica nel contesto di tutto il paese.

La facciata
Ha subito un notevole rifacimento, effettuato nei primi anni del '900, a 2 ordini sovrapposti si eleva su un alta scalinata aggiunta in epoca successiva quando si abbasso il piano della strada ( 1922 anno inciso sul gradino) un tempo a livello del portone del tempio. All'altezza della porta vi è un timpano quasi triangolare sporgente ed un semplice rosone. La facciata è divisa da una vistosa architrave e termina con una loggia centrale che funge da campanile e da un orologio che occupa uno dei 2 rosoni laterali. La costruzione viene chiusa da un'abside poligonale.

L’Interno
ad una sola navata di pianta rettangolare con altari laterali conserva un fastoso apparato di stucchi di gusto popolare, esempio di barocco siciliano. Un fulmine, nel 1925, annerì l'originaria decorazione in oro zecchino.

L'Abside poligonale è ricoperta da alcuni affreschi che risalgono al tardi '700 e con molta probabilità hanno come autore Gianforte La Manna, pittore locale e realizzata nel 1564 commissionata dai procuratori Antonio Lo Vecchio e Andreotta Arengi; essi richiamano scene note: la gloria di San Michele, il sacrificio di Abramo con Isacco perfato dall'angelo di Dio, Adamo ed Eva e l'albero del peccato (nella parete di destra la SS.Trinità). Nella parte centrale della conca vi si trova il sontuoso quadro su tela di S.Antonio in cattedra e la sua vita illustrata in 16 riquadri dipinda da Giuseppe Alvino della scuola bolognese ed è datato 1608 e restaurato nel 1988 da Angelo Cristaldo; accanto 2 nicchie con statue lignee seicentesche di autori ignoti: S.Giovanni Battista e S.Paolo Eremita. Il tema religioso che prevale nel suo patrimonio artistico seicentesco è la rinuncia dei beni materiali a favore di una messaggio evangelico accettato dagli apostoli qui rappresentati su mensole sorrette da semplici ornamenti che campeggiano le 12 statue riconducibili al periodo fra 1600 ed il 1700 attribuite a Giovanni Battista Sberna di Tusa che nel 1697 proseguì i lavori avviati dai fratelli Serpotta di Palermo. All'interno fu eliminato gran parte del soffitto a volta e sostituito con un tetto piano.
(Opuscolo presente all'interno della Chiesa di S.Antonio)

  Privacy Policy